30 nov 2010

The Organ - Grab That Gun (2004)


Prima recensione per l'eccessiva, l'assente e la paziente corrosiva. The Organ GRABTHATGUN unici 11 brani ascoltabili in loop abbastanza da scriverci qualcosina sopra.
Voce alla Morrissey. Anzi è la voce di Morrissey, se fosse stato una donna. Cupe malinconiche fredde sofferte melodie che in testa ti si fissano come quelle canzoni anni '80 che hai sentito dai tuoi fratelli grandi e ti sembra di conoscerle da una vita. Batterista straight. La mia di batterista è molto meglio. La fantasia un po' scariseggia. Un po' meglio la bassaia. Lineare e qualche slancio creativo qui e la. Chitarrista ci insegna come settare un suono tra telecaster acidosa single coil graffiante fastidioso e bel vox valvoloso. Chorus di vent'anni che ancora oggi fa sognare chi negli anni 80 era in carrozzina. Nulla da fare. Capelli cotonati duran duran spandau ballet sono nel nostro codice genetico. Organo. Hammond a quanto dicono. Diventa parte del tutto e ci sta da Dio. Da Dio anche perchè porta alla mente antichi ricordi di messe domenicali quando magari si cantava nel coro della chiesa. Prese singolarmente le 5 canadesi non sono nulla di che, con la fantastica eccezione della voce. Quel che sanno creare è magnetico quasi. Il primo brano BROTHER... killer riff e "We have got to take cover brother" risuonerà nella testolina nei momenti più impensati...in STEVEN SMITH (sarà un caso??) la malinconia già percepita in Brother raggiunge alti livelli. E qualche lacrimuccia per questo meraviglioso pezzo (il migliore dell'album) la verserete. A SUDDEN DEATH. Cupissimo testo, gran bel riff di chitarra e magnetica voce "I died a sudden death..." I AM NOT SURPRISED, momento più solare dell'album. Sole comunque malaticcio "I know that you're near but I feel alone even when you're here...". Terzultimo brano NO ONE HAS EVER LOOK SO DEAD. Un insistente senso di morte anche in questa canzone dalla dolce melodia (sarà forse il titolo?!?!?).... MEMORIZE THE CITY, quasi in chiusura  la chitarra ci regala il più bell riff dell'album e un meraviglioso Chorus sulla voce. Canzone che quasi strappa qualche mesto sorriso all'ascoltatore che nell'ultima HIDDEN TRACK di 36 secondi d'organo  viene bruscamente riportato sui banchi della chiesa della messa domenicale dal quale eravamo partiti. 

GIUDIZIO PERSONALISSIMO: BELLO DA SPENDERE 110 EURO E COMPRARSI IL SUPER CHORUS DELLA BOSS. (Su mercatino musicale lo trovate usato anche a 60)
UTILIZZO CONSIGLIATO: quando siete in stanzetta a piangere dei vostri amori non corrisposti o dei conflitti adolescenziali irrisolti. O da spararvi a tuono nel lettore mp3 durante la messa della domenica.

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